Dall’Abisso con Amore
In questi giorni si parla molto del disastro del Oceangate, il rudimentale “mini sommergibile” turistico e talvolta potrebbe venire in mente il ricordo dei viaggi fatti e pure ripresi dal regista americano James Cameron per sponsorizzare il suo film sul Titanic negli anni ’90. I minisommergibili di Cameron vengono menzionati come “russi” talvolta ma è un voluto errore fatto passare consapevolmente dai media per un motivo…che affonda nella Guerra Fredda.
Infatti quei minisommergibili erano invece di produzione finlandese, della società Rauma-Repola Oceanics che realizzò i mezzi per conto dell’URSS negli anni ’80.
Ai sensi del trattato di pace di Parigi del 1947 tra la Finlandia e l’Unione Sovietica, la Finlandia non poteva fabbricare più siluri e sottomarini. La Finlandia perse così i sommergibili, fatti demolire in seguito al trattato di pace con l’URSS tranne uno, Il sottomarino Vesikko oggi attrazione turistica presso il museo di Suomenlinna.
Il trattato venne poi in sostanza superato da un nuovo accordo sancito l’anno successivo di “amicizia, cooperazione e mutua assistenza” che aveva consentito ad Helsinki di guadagnare larga autonomia negli armamenti convenzionali proibiti dapprima dal trattato di pace in cambio di una certa condizione di neutralità. La prudente politica Paasikivi Line dal cognome del suo ideatore Juho Kusti Paasikivi abile diplomatico e presidente finlandese permetteva nei fatti tale stato di cose.
Negli anni ’50 il leader sovietico Khrushchev aveva infine tentato di utilizzare la neutralità finlandese per corteggiare la Danimarca e la Norvegia membri della NATO. Da circa vent’anni la Finlandia pur indipendente formalmente restava però pur sempre sottoposta a forti pressioni sovietiche nella politica interna sotto la lunga presidenza di Urho Kekkonen il continuatore fedele della linea Paasikivi. Gli USA tenevano quindi sempre d’occhio la situazione, considerando il valore strategico della regione del Baltico.
La situazione cambiò con la Dottrina Brezhnev che irrigidì ulteriormente l’atteggiamento sovietico nei confronti dello stato finnico considerato un esempio negativo per i membri del “Patto di Varsavia” da qualche tempo sempre più desiderosi di autonomia nonostante le diverse repressioni. URSS bloccò praticamente ogni possibilità per la Finlandia di aprire rapporti commerciali e politici con l’occidente fino all’era Gorbacev.
La stretta sovietica permetteva comunque ad Helsinki di poter sviluppare tecnologie e mezzi ma solo l’URSS ne avrebbe tratto diretti vantaggi. In tale contesto storico i minisommergibili finnici erano entrati così in scena dopo la fine dell’era Brezhnev.
I sottomarini MIR ( dalla parola russa Pace ) erano stati prodotti dalla fabbrica Lokomo a Rauma-Repola nella seconda metà degli anni ’80. Le camere di pressione delle navi erano state realizzate in acciaio speciale sviluppato da Lokomo, sostituendo il titanio difficile da maneggiare mentre la manutenzione delle navi avveniva presso Tampere.
I sottomarini erano in grado di immergersi già così in profondità utile anche per tagliare i cavi di comunicazione situati in profondità.
La manovrabilità delle navi ad una profondità di 6.000 metri era pure al top mondiale al tempo. Di conseguenza gli USA facevano sempre molta pressione su Helsinki, preoccupati sulle eventuali applicazioni militari dei battelli. Il governo finlandese tentava di spiegare che non poteva controllare in ogni caso attività di società private, suscitando ugualmente le ire di Washington che mise in atto varie misure di embargo commerciale.
A causa dei problemi economici causati poi dal crollo dell’Unione Sovietica, la manutenzione delle navi era diventata troppo onerosa per la società Oceanics che la affidò direttamente all’Accademia delle scienze di Mosca sotto gestione governativa russa.
Da quel momento in poi i minisommergibili erano diventati fiore all’occhiello del governo russo, facendo partire una corsa a nuovi altri minisommergibili sempre più performanti nel resto del mondo. Gli USA ed alleati avevano anche avviato varie misure a protezione dei cavi sottomarini di crescente valore strategico nel tempo.
La situazione assunse poi un carattere surreale quando nel 2007 il governo russo, per enfatizzare la “conquista” di una sezione del Polo Nord, piantando la bandierina con uno di quei minisommergibili, aveva anche pubblicato degli spezzoni di filmati per i media, però quelli girati da Cameron per i suoi viaggi, facendoli passare invece per riprese dell’evento polare.
GABRIELE SUMA